Brano: [...] accentuò la politica di destra intensificando la lotta contro la C.G.T. e il P.C.F.. Quanto alla politica estera, col pretesto di non aver ricevuto dai tedeschi il regolare pagamento della quota di riparazioni di guerra, nel 1923 Poincaré fece occupare la Ruhr, cosa che aggravò la situazione interna della Francia, i suoi rapporti con gli alleati: e accelerò la crisi rivoluzionaria in Germania. Dalle elezioni del maggio 1924 uscì vittorioso il « Cartello delle sinistre », costituito da socialisti, radicalsocialisti e altri partiti della piccola e media borghesia. Millerand e Poincaré furono costretti

a dimettersi. Al governo successe il socialista Edouard Herriot (18721957), principale esponente del « Cartello delle sinistre »; questi fece alcune concessioni alle masse popolari, si accinse a liquidare le conseguenze dell’avventura nella Ruhr, accettò il piano Dawes per il regolamento delle riparazioni di guerra da parte della Germania, normalizzò nell’ottobre 1924 le relazioni con l’Unione Sovietica e, nel 1925, partecipò agli accordi di Locamo con Inghilterra e Germania per assicurare una pacifica soluzione alle questioni europee.

Sotto il successivo governo Briand, la Francia iniziò la guerra contro la Repubblica del Riff, nel Marocco, e soffocò il movimento di liberazione della Siria. Il P.C.F. e la C.G.T. [...]

[...]ontro la Repubblica del Riff, nel Marocco, e soffocò il movimento di liberazione della Siria. Il P.C.F. e la C.G.T. condussero un’ampia azione di difesa dei popoli coloniali, con dimostrazioni culminate nel grande sciopero generale del 12.10.1925. Contro le sinistre cominciò allora a ergersi sempre più minaccioso il movimento di tipo fascista della Action Francaise (monarchico, clericale e antisemita).

Nel 1926 i socialisti si staccarono dal «Cartello delle sinistre», sicché nel 1926 potè tornare al governo Poincaré. Questi accentuò la repressione, emanò una legge che puniva le azioni antigovernative e riduceva i diritti fondamentali dei lavoratori, ma ciò provocò manifestazioni e scioperi di protesta.

Alla fine del 1926 il franco fu stabilizzato in rapporto a un quinto del suo valore prebellico. Col governo Poincaré le relazioni con l’U

Brano: [...] e ministro degli Esteri ad interim (gennaio 1922marzo 1924). In tali qualità, I’11.1. 1923 decise l'occupazione militare della regione della Ruhr, perpetuando una posizione oltranzista nei confronti delle responsabilità della Germania e causando una grave crisi nei rapporti francotedeschi, che si risolse a tutto vantaggio delle agitazioni contro la repubblica di Weimar.

Nel maggio 1924 il suo terzo governo (marzogiugno 1924) fu sconfitto dal Cartello delle sinistre. Egli dovette pertanto dimettersi alla vigilia deH'applicazione del Piano Dawes, primo passo per la revisione delle riparazioni tedesche e ri

sultato dei lavori di una commissione finanziaria internazionale che prevedeva una aggiornata tassazione sulle finanze tedesche § impegnava

i francesi alla evacuazione della Ruhr.

Dopo la profonda crisi finanziaria della Francia del 1926, nel luglio di quell'anno Poincaré tornò alla presidenza del Consiglio dei ministri, costituendo un governo di « unione nazionale », comprendente fra gli altri Briand, Herriot, Barthou e Tardieu, con pieni pote[...]

Brano: [...]curezza, mentre la Gran Bretagna, che non aveva le stesse preoccupazioni, dissentiva da ciò.

Ciò nonostante, nel 1920 la Società delle Nazioni riuscì a istituire una Commissione permanente consultiva per le questioni navali, militari ed aeree. Fra il 1921 e il 1922 furono stilate diverse relazioni e risoluzioni sul problema della sicurezza, ma a causa del contrasto francobritannico non si pervenne ad alcuna decisione utile. Solo l'avvento del Cartello delle sinistre in Francia e del primo governo laburista inglese nel 1923 permise di sbloccare la situazione: nel 1924 il ministro degli Esteri cecoslovacco Edvard Benes sottopose all'Assemblea il proprio progetto che divenne poi noto come “Protocollo di Ginevra”.

Il Protocollo introduceva un nuovo istituto: l'arbitrato obbligatorio, per cui tutte le controversie internazionali si sarebbero dovute sottoporre alle decisioni di un collegio arbitrale e a quelle della Corte permanente di giustizia internazionale. In caso di rifiuto dell'arbitrato vi

sarebbe stata presunzione di aggressione e, in tal caso, [...]